Crowdfunding: strumenti di finanziamento alternativi alla banca
Una sessantina di partecipanti al seminario di questo pomeriggio in Camera di Commercio
Chi fa crowdfunding presenta su una piattaforma web specializzata un proprio progetto e chiede di esser sostenuto a realizzarlo. Un tema attuale, dal momento che l’accesso al credito attraverso i tradizionali canali di finanziamento bancari è da tempo un problema per le imprese. Proprio per rispondere alla necessità di trovare fonti alternative e complementari è stato organizzato da Aries il seminario “Crowdfunding: caratteristiche e opportunità per aspiranti imprenditori e imprese” a cui questo pomeriggio in Camera di Commercio di Trieste ha partecipato una sessantina di persone.
“Il crowdfunding è un sistema di finanziamento collettivo “dal basso” a sostegno di un progetto culturale o imprenditoriale o anche di un singolo evento – spiega Bernardo Balboni, ricercatore all’Università di Trieste-. Utilizza il web e piattaforme che fungono da aggregatori di progetti e iniziative. Non bisogna fare l’errore di pensare che sia una via facile da percorre con successo, che sia una sorta di elemosina 2.0 o che esista sul web una folla, come erroneamente potrebbe indurre a credere il termine “crowd”, pronta a sostenere il proprio progetto. Si tratta di un sistema di finanziamento fra pari, cioè fra chi condivide un medesimo interesse. Può essere utile se integrato ad altri sistemi di finanziamento tradizionali”. “Il crowdfunding è uno strumento particolarmente interessante anche per le start up innovative – ha rilevato Manlio Romanelli, membro di giunta dell’ente camerale triestino – e alcune già lo stanno utilizzando”.
Si tratta di un fenomeno che ha già preso piede ed è ampiamente utilizzato negli Stati Uniti, mentre non è ancora molto diffuso e conosciuto in Italia. La principale piattaforma è Kickstarter, esiste dal 2009 e all’inizio di quest’anno ha raggiunto la quota di 1 miliardo di dollari raccolti, ma molto popolare e con caratteristiche meno restrittive, è Indiegogo. Esistono poi varie piattaforme totalmente made in Italy come Startsup.it. Rilevante la differenza fra i quattro modelli di crowdfunding: “Il più classico è il reward-based che prevede in cambio della donazione una contropartita (economica o simbolica) – prosegue Balboni -; simile è il donation-based, essenzialmente un’erogazione pura, liberale, senza alcuna ricompensa; poi vi è il lending-based, una sorta di microcredito che passa attraverso queste piattaforme, e infine il più complesso e normato, l’equity-based”. Un esempio concreto di crowdfunding donation-based, quello più diffuso per le iniziative di tipo sociale, è stato presentato dalla Fondazione Advar che opera a sostegno dei malati di cancro inguaribili.
Il seminario si inserisce in un più ampio programma di incontri organizzati dalla Camera di Commercio sulle tematiche di accesso al credito, nel corso del quale sono state affrontate tematiche quali i mini-bond e il Fondo Centrale di garanzia per le PMI.